Adattarsi ai cambiamenti climatici passa per la rigenerazione urbana: un futuro possibile a Ferla
Lo scorso 14 febbraio è iniziato il percorso che vede in prima fila il Comune di Ferla, insieme ai suoi cittadini, in una serie di incontri che si svolgono all’interno del progetto URWAN mediante il processo partecipativo denominato Start Park. L’obiettivo è quello di co-creare spazi multifunzionali verso una città sempre più resiliente ai cambiamenti climatici, riportando la natura e i suoi meccanismi al centro della pianificazione urbana e climatica, attraverso un processo di co-progettazione che parte dal basso. Le Nature-based Solutions rappresentano un’opportunità importante per integrare nel processo di rigenerazione urbana concetti di adattamento, gestendo al contempo nel miglior modo possibile una delle risorse più preziose, l’acqua, soprattutto in contesti di grave carenza o stress idrico come quello siciliano.
Sono stati tre gli incontri che hanno caratterizzato gli eventi di lancio di questo percorso che vedrà il suo momento di apice il prossimo 22 marzo, in occasione del co-design workshop, supportato direttamente dal team Co-design Toscana; seguiranno poi altri momenti di sensibilizzazione, di creazione e coinvolgimento, oltre ad un momento finale di promozione dei risultati raggiunti insieme alla cittadinanza, alla fine dell’anno.
L’inizio di questo percorso a tappe ha visto la partecipazione attiva degli studenti e delle studentesse dell’I.C.S. “Valle dell’Anapo”, la cui curiosità è stata stimolata dalla visione del cortometraggio “Gocce di Rugiada” e da una chiacchierata davanti alla Parete Verde (Wall2Water) ospitata dalla loro stessa scuola.
Successivamente è stato avviato il coinvolgimento e confronto diretto con la comunità, parte integrante della co-progettazione dell’area urbana da rigenerare grazie all’unione di idee, creatività e razionalità delle diverse fasce della popolazione: una ricetta perfetta per favorire l’ideazione di una strategia multisfaccettata e multi-obiettivo, in grado di rispondere a diverse sfide sociali e ambientali, nonché un vero esempio di cittadinanza attiva.
“Tutti vedono la violenza del fiume in piena, nessuno vede la violenza degli argini che lo costringono” – più volte durante questi momenti Barbara Sarnari di SVI.MED. ha evocato questo aforisma di Bertolt Brecht. L’alleanza con la natura e non la sua “domesticazione” è una grande opportunità per le comunità che intendono rigenerare i loro spazi in modo che siano adatti ai cambiamenti che avvengono ormai costantemente a livello climatico ed educare le nuove generazioni ad un nuovo approccio al cambiamento e alla natura. Conoscere le soluzioni più innovative non è semplice per un pubblico generico, ma processi come quello di Startpark – che fonde elementi più tecnici in un processo di gamification – permettono a chiunque di contribuire ad una visione comune di quegli spazi pubblici, rendendoli non solo multifunzionali ai fini socio-ricreativi, ma anche ecosistemici.
In occasione di questi incontri si è anche presentata l’attività parallela del progetto CARDIMED (Horizon Europe) che sta contemporaneamente monitorando le performance ambientali della parete verde, valutando gli strumenti di disseminazione e governance, per promuoverla a livello Europeo come una buona pratica nel settore delle Nature-based Solutions. La parete verde, infatti, è una dei nove Demo di questo importante progetto di ricerca internazionale.
Il ciclo di momenti informativi di lancio sul processo, si è concluso lo scorso 25 febbraio con un nuovo incontro con gli studenti e le studentesse della scuola di Ferla, in cui aspetti teorici e pratici si sono alternati, culminando in un esperimento svolto nelle classi: una grande occasione per giocare e imparare come funziona un sistema di filtraggio delle acque divertente e che simula per grandi linee cosa avviene in natura e quindi nella loro Parete Verde.
Questi eventi hanno rappresentato preziosi momenti di incontro e di scambio: dalle riflessioni condivise è emerso che la natura può aiutare ad abbattere i muri, fisici e metaforici, dando continuità a spazio e persone, mettendo al centro le loro visioni e necessità senza sovrastare la natura, anzi alleandosene. È stata anche chiara la volontà espressa dalla popolazione di unire forze, entusiasmo ed energie da più parti per avviare un vero e proprio processo condiviso di ideazione collettiva, dove novità e tradizione si mescolano per guardare al futuro in maniera cosciente e creativa.