SVI.MED ospite di Federunacoma alla Conferenza su “Territori sconfinati, piccoli poderi e orti urbani: tutte le tecnologie per ‘macro’ e ‘micro’ agricolture”
Prosegue il contributo di SVI. MED. a promuovere produzioni agricole innovative e sostenibili per le colture protette e ad avviare nuove partnership verso un minore impatto sulle risorse disponibili, in particolare il suolo e le risorse idriche.
Le sfide agricole dei prossimi anni saranno legate alla capacità di aumentare la superficie coltivata per soddisfare i fabbisogni alimentari di una popolazione mondiale che raggiungerà i 10 miliardi di abitanti nei prossimi 30 anni. Per questo è necessario il recupero dei terreni soggetti a degrado, infertili e difficili da rendere produttivi.
Venerdì 27 settembre, nell’ambito degli eventi organizzati dal Ministero Agricoltura, MASAF, per il “G7 Agricoltura e Pesca” e dell’Esposizione “DiviNazione Expo 2024” ad Ortigia, Emilia Arrabito ha presentato i risultati del progetto INTESA con un intervento dal titolo “Strutture e tecniche per la nuova agricoltura, le coltivazioni aeroponiche”, presso la Sala Borsellino del Municipio di Siracusa.
Il progetto INTESA; che si è concluso lo scorso 31 dicembre 2023 e che ha visto una grande partecipazione di soggetti pubblici e privati legati al settore orticolo siciliano, intende promuovere le innovazioni tecnologiche che si possono applicare nelle colture protette in zone impervie, aride e semiaride e ha effettuato una sperimentato in Sicilia a Ispica, mettendo in funzione una serra pilota con tecnologia aeroponica, quindi senza substrato, presso l’azienda Moncada OP. I dati del monitoraggio, condotto dal CREA di Palermo, hanno mostrato che oltre a ridurre il consumo di suolo e la produzione di rifiuti , la sperimentazione ha permesso anche di diminuire il 35% dei consumi di acqua nonché l’impiego di fertilizzanti e di trattamenti fitosanitari. Dai dati emerge inoltre che queste tecnologie permettono di produrre riducendo al minimo il consumo di risorse e permettendo all’imprenditore di poter ottenere la stessa qualità e produttività di un impianto con coltivazioni fuorisuolo su substrato, garantendo una produzione sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico.
Ospite della conferenza anche il presidente CIA dell’Emilia Romagna, Stefano Francia, che ha sottolineato che i decisori pubblici devono sviluppare con urgenza adeguate politiche di sostegno, “prevedendo strumenti di incentivazione pubblica che sostengano l’agricoltura nelle aree a rischio, territori nei quali sono richiesti macchinari specifici e altamente specializzati”. Il Responsabile dell’Ufficio Tecnico FederUnacoma Davide Gensini ha evidenziato la grande capacità delle imprese italiane di innovare e sviluppare soluzioni all’avanguardia, “utilizzando droni, robot, applicazioni digitali evolute, fino alla meccanizzazione per le colture idroponiche ed aeroponiche”.
L’incontro ha messo in luce l’importanza di recuperare nuovi terreni coltivabili, sfruttando tecnologie all’avanguardia per migliorare la resa di terreni agricoli e rendere produttive anche aree marginali e periurbane e ha rafforzato la convinzione che la promozione di queste tecnologie sia la direzione giusta per resistere ai cambiamenti climatici e andare incontro alle sfide demografiche.
Di seguito alcuni articoli sull’evento:
- www.agricultura.it/2024/09/27/entro-il-2050-servono-altri-590-milioni-di-terreni-coltivabili-la-nuova-sfida-della-meccanizzazione-agricola/
- www.federunacoma.it/it/Agricoltura-le-terre-marginali-una-sfida-per-la-meccanizzazione-agricola/c14666
- www.meccagri.it/il-recupero-delle-terre-marginali-una-sfida-per-la-meccanizzazione-agricola/