Lunedì 30 maggio, il Comune di Ferla, il Centro Euro-Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile – SVI.MED, e IRIDRA hanno avviato un “Green Wall”, un innovativo sistema progettato per raccogliere, trattare e riutilizzare le acque grigie dell’”Istituto Comprensivo Statale Valle dell’Anapo”.
Il muro verde, chiamato “Wall2Water (W2W)” dai suoi ideatori della società di ingegneria IRIDRA, è unico nel suo genere. A differenza delle facciate verdi più comuni che si possono trovare oggi in diverse città, il Wall2Water di Ferla purifica le acque grigie provenienti dai lavabi della scuola e le rende riutilizzabili per lo scarico dei servizi igienici, riducendo così il consumo di acqua potabile di alta qualità.
Negli ultimi sono cresciute ricerche e sperimentazioni volte a permettere il riuso delle acque grigie, trattandole con tecniche naturali, con soluzioni che utilizzano superfici normalmente inutilizzate, come pareti e tetti, risparmiando così spazio a terra. Tuttavia, solo pochi casi sono andati oltre la scala di laboratorio: il VertECO, un sistema di pareti verdi interne per la depurazione delle acque piovane e delle acque grigie sviluppato nel progetto finanziato dal l’UE demEAUmed (link https:/demeaumed.eu/index.php/inno) oppure il Total Value Wall, un involucro edilizio progettato e testato per il trattamento delle acque grigie in condizioni climatiche continentali da un consorzio di accademici, ONG e partner privati (alcuni dati disponibili presso https://doi.org/10.1016/j.jenvman.2021.113489). Il Wall2Water di Ferla è uno dei primi impianti a scala reale: una nuova “infrastruttura verde” che offre molteplici servizi ecosistemici e funzioni estetiche nelle aree urbane integrando una soluzione basata sulla natura in un edificio pubblico in una località a clima mediterraneo.
Come Funziona?
Dal punto di vista funzionale, il sistema prevede la raccolta dell’acqua (prevalentemente dai lavabi) in una piccola vasca da cui viene pompata per alimentare la parete verde. L’acqua percola all’interno dei vasi – dove subisce il trattamento depurativo – e, da qui, viene raccolta in un serbatoio per il successivo riutilizzo. La parete verde è composta da moduli appesi alla parete costituiti da vasi il cui materiale di riempimento favorisce lo sviluppo del biofilm batterico, principale agente dei processi di trattamento. Le specie vegetali ospitate dai vasi favoriscono la biodiversità batterica e permettono all’acqua di distribuirsi uniformemente nei vasi, garantendo un’efficacia purificante e una funzione estetica e rinfrescante. Prima di essere inviata alle cassette di scarico per il suo riutilizzo, l’acqua depurata viene disinfettata con una lampada ultravioletta.
La parete verde copre una superficie di circa 30 mq, progettata per massimizzare la capacità di trattamento, facilitando la manutenzione da parte dei tecnici comunali, così da ridurre i costi di gestione. Circa 1300 litri d’acqua al giorno alimentano il sistema, producendo acqua trattata che viene riusata per lo scarico dei servizi igienici in sostituzione di preziosa acqua potabile. La stima è di circa 1.000 litri di acqua potabile risparmiati all’anno per ogni studente (circa 200).
Il progetto NAWAMED con i suoi impianti pilota si inserisce perfettamente nell’ambito della iniziativa New European Bauhaus. Le pareti verdi infatti rispettano perfettamente gli obiettivi dell’iniziativa, collegando obiettivi di sostenibilità alla vita quotidiana e agli spazi abitativi. Il Wall2Water e tecnologie simili contribuiscono al raggiungimento di diversi obiettivi oltre alla riduzione del consumo di acqua, come l’abbassamento delle temperature, la filtrazione dell’aria, l’aumento della biodiversità locale, migliorando l’estetica e la qualità della vita. Oltre a questi benefici, l’impianto Wall2Water di Ferla ha l’enorme vantaggio di essere ospitato in una scuola, massimizzando la sua funzione educativa e comunicativa, e rappresentando un esempio di best practice replicabile in altri comuni.
NAWAMED sta lavorando intensamente per portare a termine gli impianti previsti in altri edifici pubblici in Libano, Giordania e Tunisia, testando ulteriormente le tecnologie Wall2Water e approcci simili in diversi contesti mediterranei. In autunno, la Sicilia ospiterà un evento internazionale in cui i partecipanti discuteranno i risultati e le lezioni apprese e proporranno strategie per promuovere soluzioni basate sulla natura e l’uso di risorse idriche “non convenzionali” come le acque di pioggia e le acque grigie. Stay tuned!