Durante l’edizione 2018 dell’Olympia Health&Nutrition Awards di Atene, che premia gli oli d’oliva con migliori benefici per la salute, sono stati presentati i risultati di due interessanti studi clinici con oli extra vergine di oliva (EVOO) ad alto contenuto di fenoli.
Già nel 2012, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) aveva approvato il regolamento 432/2012, che afferma che i polifenoli di olio d’oliva contribuiscono alla protezione dei lipidi del sangue dallo stress ossidativo. L’EFSA ha limitato questa indicazione sulla salute a determinati polifenoli, tra cui oleacina e oleocantale e agli oli di oliva che contengono almeno 5 mg di idrossitirosolo e di suoi derivati per 20 mg di olio d’oliva.
Sulla base di queste dichiarazioni la Dottoressa Eleni Melliou, presidente del World Olive Center for Health e il professor Prokopios Magiatis dell’Università di Atene, entrambi partner del programma europeo Interreg Med Aristoil, hanno studiato quali altri benefici potevano avere i polifenoli di olio d’oliva per la salute umana e quali fenoli mostravano i migliori risultati in tal senso. Sulla base delle analisi da loro effettuate in laboratorio hanno quindi selezionato gli oli d’oliva da utilizzare per i sopra citati studi clinici.
Il primo intervento, supervisionato dalla professoressa Paola Rojas dell’Università del Peloponneso e dall’emologo Dr. Ioannis Kontonis dell’ospedale di Sparta, ha studiato l’effetto di un olio ricco di oleocantale sui pazienti affetti da leucemia linfatica cronica. Dieci pazienti hanno consumato 40 g di questo olio d’oliva al giorno (diviso tra mattina e sera) per tre mesi. Allo stesso tempo, un secondo gruppo di cinque pazienti ha consumato la stessa quantità di olio di oliva ad alto contenuto fenolico che non conteneva oleocantale.
I risultati impressionanti hanno dimostrato che l’olio d’oliva con un alto contenuto di oleocantale e oleaceina (per un totale di 700 mg/kg di olio) ha provocato una diminuzione dei globuli bianchi cancerogeni e un aumento della morte delle cellule tumorali in nove pazienti su dieci. Questo olio d’oliva ha anche migliorato una serie di altri marcatori biochimici senza avere alcun effetto negativo sui pazienti, specialmente sull’ematocrito e sul numero di piastrine. Al contrario, l’olio d’oliva ricco di fenoli semplici idrossitirosolo e tirosolo ma molto basso in oleocantale e oleaceina non ha causato alcun cambiamento nei livelli dei globuli bianchi cancerogeni.
Il secondo studio, supervisionato dal professore di neurologia Magda Tsolaki dell’Università Aristotele di Salonicco, coinvolge 150 pazienti con lieve deterioramento cognitivo (le fasi iniziali della malattia di Alzheimer). Per questo studio clinico, è stato utilizzato un olio di oliva acerbo fenolico della cultivar Chalkidiki (Grecia settentrionale) particolarmente ricco di oleocantale: ad un gruppo di pazienti sono stati somministrati 50 ml di olio d’oliva ogni giorno per un anno, mentre un secondo gruppo ha consumato un altro olio d’oliva della Chalkidiki con un minor numero di polifenoli e un terzo gruppo ha mangiato un qualsiasi olio d’oliva acquistato. L’olio acerbo Chalkidiki ha avuto il maggior successo nel ridurre i sintomi di declino cognitivo lieve, soprattutto rispetto al terzo gruppo.
In entrambi i casi, studi precedenti a livello cellulare o animale sperimentale avevano già fornito prove dell’effetto antitumorale e antidegenerativo del sistema nervoso centrale dell’oleocantale, ma questa è la prima volta che si verificano le proprietà terapeutiche dell’olio di oliva ad alto oleocantale su pazienti veri e propri: un’innovazione molto importante della comunità scientifica greca i cui risultati devono però essere confermati da prove molto più estese.
Per questo motivo la Dottoressa Melliou ha annunciato che il World Olive Center for Health fornirà sostegno finanziario per tali studi clinici e assegnerà borse di studio speciali a ricercatori focalizzati sull’olio d’oliva e sulle sue proprietà terapeutiche sulla salute.
Fonte: Greek Reporter